E’ nella top ten degli status di Facebook post-pranzi natalizi. Un lamento unico sulle “mangiate” di cibo esagerate, i chili di troppo da smaltire, l’assodata perdita della linea: ok è chiaro per tutti che nessuno è morto di fame durante le feste.

Compresa la sottoscritta che non si è persa di certo l’occasione di degustare nell’ordine: diverse porzioni di pasta al forno tipica della tradizione sicula (una cosuccia light con polpettine, uovo, prosciutto e chi più ne ha più ne metta), un’ottima crema chantilly da accompagnare al pandoro, un pezzo di casa di cioccolato (alla faccia di Hansel & Gretel) e un semifreddo alberello al torroncino.

Ph. Il Casale - Fidenza
Ph. Il Casale – Fidenza
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Ph. Il Casale – Fidenza

E’ degno di nota un cibo atipico, preparato in famiglia solo durante le vacanze di Natale, data la lunga lavorazione: le Tartine. Probabilmente molti di voi si stupiranno: come può un semplice pane bianco ricoperto di salumi, verdure o salse diventare un pasto completo?

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Inizia tutto circa 25 anni fa, quando mio padre legge sul Cucchiaio d’Argento la ricetta della classica tartina “tricolore” (prezzemolo + uovo bianco e rosso).

Ph. Sara Di Giovanna - Le Jour du Oui
Ph. Sara Di Giovanna – Le Jour du Oui

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Da lì scatta la pazzia culinaria (con gioiosa sveglia alle 5 del mattino) che lo porta a sperimentare combinazioni di ingredienti e sapori anche molto diversi accostandoli sul pane bianco: il successo è immediato e riproposto (contro la sua volontà!) ogni anno aiutato dallo staff di moglie e figli arruolati per l’occasione. Oltre che di una creatività sbalorditiva (non per essere di parte, ma è abbastanza lampante), l’idea è anche un ottimo modo per recuperare avanzi di cibo evitando sprechi.

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Per la riuscita del tutto, come ogni mago della cucina che si rispetti, anche lui ha i suoi trucchi segreti irrivelabili. Ci accontentiamo di ammirare il risultato!

<all the images Sara Di Giovanna – Le Jour du Oui – Please don’t use or copy without permission>

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E’ nella top ten degli status di Facebook post-pranzi natalizi. Un lamento unico sulle “mangiate” di cibo esagerate, i chili di troppo da smaltire, l’assodata perdita della linea: ok è chiaro per tutti che nessuno è morto di fame durante le feste.

Compresa la sottoscritta che non si è persa di certo l’occasione di degustare nell’ordine: diverse porzioni di pasta al forno tipica della tradizione sicula (una cosuccia light con polpettine, uovo, prosciutto e chi più ne ha più ne metta), un’ottima crema chantilly da accompagnare al pandoro, un pezzo di casa di cioccolato (alla faccia di Hansel & Gretel) e un semifreddo alberello al torroncino.

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E’ degno di nota un cibo atipico, preparato in famiglia solo durante le vacanze di Natale, data la lunga lavorazione: le Tartine. Probabilmente molti di voi si stupiranno: come può un semplice pane bianco ricoperto di salumi, verdure o salse diventare un pasto completo?

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Inizia tutto circa 25 anni fa, quando mio padre legge sul Cucchiaio d’Argento la ricetta della classica tartina “tricolore” (prezzemolo + uovo bianco e rosso).

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Da lì scatta la pazzia culinaria (con gioiosa sveglia alle 5 del mattino) che lo porta a sperimentare combinazioni di ingredienti e sapori anche molto diversi accostandoli sul pane bianco: il successo è immediato e riproposto (contro la sua volontà!) ogni anno aiutato dallo staff di moglie e figli arruolati per l’occasione. Oltre che di una creatività sbalorditiva (non per essere di parte, ma è abbastanza lampante), l’idea è anche un ottimo modo per recuperare avanzi di cibo evitando sprechi.

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Per la riuscita del tutto, come ogni mago della cucina che si rispetti, anche lui ha i suoi trucchi segreti irrivelabili. Ci accontentiamo di ammirare il risultato!

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