Backstage
Meet the Photographer: Cinzia Bruschini
Qualche tempo fa parlando con una coppia di sposi, pongo la domanda: “Avete già scelto il fotografo?”. Mi guardano con occhi sbarrati e mi rispondono: “Non vogliamo assolutamente il fotografo, odiamo fare foto in posa”. Da questo episodio è nata l’esigenza di fare chiarezza: il fotografo di matrimonio NON necessariamente è quello che vi fa stare in posa per ore, assumendo atteggiamenti languidi e obbligandovi a scambiare occhiate dolci al vostro neo-sposo/a. Certo, qualche foto di coppia ci deve essere anche solo per il fatto che è il vostro giorno. Ma può e deve essere il più spontanea possibile. Per fare questo aiuta moltissimo un fotografo che vi metta a vostro agio, che vi faccia rilassare e divertire (anche perchè dopo la cerimonia il peggio è passato). Non voglio assolutamente fare l’esperta di fotografia, ma mi colpisce chi sa cogliere gli attimi, le espressioni, i dettagli (non solo dei volti delle persone), chi usa una tecnica e chi improvvisa (sta anche lì la bravura). Non mi voglio dilungare, ma anche nella post-produzione delle immagini si gioca tutto: le foto con i bordi sfumati e le luci soffuse non si possono più vedere, basta!
Visto che amo fare esempi realistici, oggi ve ne porto uno in carne ed ossa: si chiama Cinzia Bruschini, è una fotografa professionista ormai abbastanza VIP (si arrabbia molto quando glielo dico!), l’abbiamo vista su tutti i migliori blog e siti wedding internazionali, ma in fondo è 100% italiana (la frega il suo magnifico accento). E’ PRO FOTO IN POSA, ma come vedete nei suoi scatti, lasciano poco spazio alla finzione.
Le ho tirato a forza qualche risposta ad alcune domande (odia le interviste), ci racconta un po’ di cose del suo lavoro, ma per farvi capire meglio quanto detto sopra, lascio la parola ai suoi scatti.
Quale proposta di servizio fotografico fai ai tuoi sposi?
In genere aspetto che siano loro a fare il primo passo. Il mio servizio fotografico è il classico servizio fotografico di nozze. Seguo gli sposi nei loro preparativi, insieme andiamo in Chiesa o in Comune o in un prato … ci si sposa. Facciamo qualche ritratto alla fine della cerimonia. Poi andiamo nel posto dove si mangia e si fa festa.
Come hai deciso di fare questo lavoro?
La fotografia è un mezzo espressivo abbastanza accessibile, ed in un periodo decisamente controverso della mia vita mi è sembrato il posto giusto dove immagazzinare un po’ della mia sensibilità. E’ diventata lavoro nel modo più banale possibile: una mia amica mi ha voluta come sua fotografa per il giorno del matrimonio creando in me una serie insormontabile di dubbi tipo “come fa il fotografo a scattare la foto del riso e contemporaneamente raggiungere il ristorante senza aver mangiato un boccone prima?”. Questo ed altri giganti interrogativi mi hanno portata ad affiancare un fotografo di nozze e a cercare su Google qualcosa di divertente per presentarmi baldanzosa a quello che sarebbe stato il mio primo matrimonio. Tornata a casa quella sera mi sono chiesta: perché mai questa non potrebbe diventare la mia professione? In realtà ero molto intristita dal mondo del lavoro in genere, e puntare su di me per una volta mi è sembrata la cosa meno stupida che potessi fare!
Qualche trucco o espediente che “sdrammatizza la situazione e rompe il ghiaccio”….
Io sono l’espediente! Ma non mi hai vista?
Chi sono i fotografi del passato da cui prendi spunto? Ci segnali qualche fotografo internazionale top soprattutto in ambito wedding?
Uno su tutti Martin Parr, ma non è del passato vale lo stesso? Per il matrimonio oggi ti dico 3 nomi: Otto Schulze, Todd Hunter McGaw , Tanja Lippert .
Grazie Cinzia!!!!
Per conoscerla meglio il suo website qui e la pagina Facebook qui
<all the image credits Cinzia Bruschini – Please don’t copy or use without permission>
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